Le strutture sanitarie complesse, come gli ospedali, devono garantire un’elevata qualità dell’ambiente interno. Igiene, umidità, temperatura sono parametri indicativi, fondamentali per favorire benessere e condizioni ottimali nei reparti, nei laboratori, nelle sale operatorie. Pertanto, gli impianti di climatizzazione restano un elemento critico per la necessità di tutelare la salute pubblica attraverso un adeguato ricambio d’aria. La qualità dell’aria emessa – che si tratti di Riscaldamento, raffrescamento, filtrazione – dipende da una lunga serie di fattori. In fase progettuale restano essenziali studio e ricerca perché anche attraverso la ventilazione di determinati ambienti – come i blocchi operatori o terapie intensive – si valutano grado di agibilità e funzionalità di aree particolarmente delicate. Impianti altamente efficienti fanno la differenza e garantiscono sia il comfort termico che igrometrico responsabile di condizioni ottimali, alla base del microclima ideale per il degente e il personale impiegato in reparti e servizi di diagnosi e cura.

Strutture sanitarie complesse: un ambiente moderato

Un ambiente moderato: è così che dovrebbe essere definita una struttura sanitaria. In un simile contesto, si creano le condizioni favorevoli al mantenimento di un microclima ideale, grazie al quale si raggiunge quell’ equilibrio psico fisico che aiuta l’organismo a sperimentare una situazione di benessere reale. Esistono valori oggettivi grazie ai quali è più semplice stabilire se è l’equilibrio microclimatico è stato effettivamente raggiunto. Ciò avviene con

  1. Temperatura nelle sale di degenza tra i 18° e i 24°C
  2. Umidità relativa tra il 20 e il 70%
  3. Velocità dell’aria compresa tra 40-50 cm/s in estate e tra 4-12 cm/s in inverno.
  4. Anidride carbonica al 3×1000;
  5. Pressione dell’ossigeno tra 15% e 21%.

Nelle strutture sanitarie, come negli uffici o negli istituti scolastici, il monitoraggio è d’obbligo per intervenire in caso di alterazioni evidenti.

Un microclima ideale

Soffermandoci sull’ambiente ospedaliero, occorre evidenziare la necessità di rispettare ulteriori parametri – magari meno scontati, meno evidenti – specie laddove un paziente trascorre più tempo. In una stanza preposta alla degenza, è possibile creare o preservare le condizioni determinanti il microclima ideale anche per mezzo di

  • Un’illuminazione uniforme e non distribuita troppo in un punto a scapito di altri. Quindi qualità e disposizione di finestre e oscuranti sono determinanti
  • Un ricambio d’aria entro tempi precisi, più volte, nell’arco della giornata, con tempistiche diverse se si provvede all’areazione dell’ambiente con sistema di climatizzazione rispetto a metodi naturali
  • Nella stagione fredda, il riscaldamento non deve essere eccessivo e uniformemente distribuito.

L’attenzione verso gli impianti di climatizzazione e le condizioni ideali di areazione in ambienti chiusi – primi tra tutti ospedali, cliniche, strutture sanitarie diurne – è aumentata in seguito alla recente pandemia di covid 19, e alle campagne di sensibilizzazione che ne sono seguite.

strutture sanitarie

Progettazione impiantistica post covid 19

Negli anni critici della pandemia, abbiamo compreso quanto sia necessario favorire l’effettiva areazione degli ambienti chiusi come abitazioni, luoghi di lavoro, esercizi commerciali. In tutti gli spazi condivisi, ancor più nelle strutture sanitarie complesse, la progettazione impiantistica deve raggiungere un equilibrio sostenibile, traducibile in

  • contenute portate d’aria per fronteggiare i fabbisogni climatici metabolici del reparto in modalità standard;
  • elevate portate d’aria in modalità emergenza epidemica e/o pandemica;
  • adeguata pulizia dell’aria immessa ed espulsa;
  • adozione di sistemi di automazione e controllo degli impianti che ne consentano il monitoraggio

Tutte queste condizioni garantiscono anche un contenimento dei costi di gestione, pronti a lievitare se manca un piano di valutazione dei rischi. Da un lato, la recente situazione pandemica ha messo in evidenza le criticità degli impianti di areazione nelle strutture sanitarie. Dall’altro, ha anche dimostrato l’impreparazione dell’utenza in riferimento alle norme di tutela della salute pubblica.

Impianti flessibili e tecnologicamente avanzati.

Monitoraggio e regolazione dei parametri menzionati per la creazione dell’equilibrio termico e igrometrico ideale andrebbero integrati con una gestione dei sistemi di areazione diversa rispetto al passato. Bisognerebbe

  • puntare su dispositivi efficienti e controllabili anche da remoto
  • limitare il sovradimensionamento delle condotte
  • utilizzare impianti flessibili con portata d’aria in relazione alle singole esigenze

La flessibilità di sistemi di areazione e climatizzazione si qualifica con l’installazione di ventilatori aggiuntivi, bocchette di ripresa in alto e sopra la testa dei pazienti, rete di distribuzione efficiente. L’ospedale è una realtà costantemente in evoluzione, perché variabili e imprevedibili sono le esigenze dell’utenza. Dunque, contestualmente allo sviluppo di nuove tecnologie in ambito medico, è d’obbligo garantire un adeguamento frequente delle dotazioni impiantistiche. È fondamentale che autorità, regioni, aziende sanitarie locali ne prendano consapevolezza disponendo piani di intervento che, nei casi in cui si rendano necessari lavori manutenzione, non interferiscano con l’attività medica.

Sanificazione. Benessere e prevenzione nelle strutture sanitarie

In presenza di un sistema di condizionamento dell’aria è imprescindibile un’attenzione particolare alla sanificazione degli impianti. Nel caso in cui esse siano installate all’interno di strutture sanitarie, i lavori di sanificazione equivalgono a un’attenta misura di profilassi delle infezioni tipiche dell’ambiente ospedaliero. L’importanza dei parametri ritenuti idonei alla creazione di un microclima ideale negli ambienti di lavoro è garantita dalla normativa vigente. Il riferimento trova corrispondenza nei seguenti

  1. Testo Unico sulla Salute e sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008) – Ministero della Salute;
  2. Piano nazionale di prevenzione per la tutela e la promozione della salute degli ambienti confinati – Ministero della Salute;
  3. Microclima, aerazione e illuminazione nei luoghi di lavoro – Comitato Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome.