La manutenzione dei climatizzatori implica una serie di interventi a favore dell’impianto. Procedure a carattere ordinario e straordinario che da un lato allungano la vita del sistema di climatizzazione, dall’altro migliorano le sue performance. Ad ogni modo esistono priorità, tempistiche e regole determinanti perché la manutenzione dei climatizzatori sia realmente efficace. Innanzitutto, bisogna distinguere i controlli di carattere ordinario da quelli di carattere straordinario. Inoltre, è importante considerare che la frequenza può variare a seconda della tipologia di impianto. Quelli a pompa di calore, che generano anche aria calda, richiedono infatti interventi con frequenza maggiore rispetto ad altri. Programmate o straordinarie, le operazioni a carattere manutentivo prima o dopo la stagione estive sono sempre consigliate. L’ importante – come sempre – è evitare procedure fai da te che possano compromettere il funzionamento dell’impianto. Rivolgendosi a tecnici specializzati che dispongono di strumenti idonei e prodotti adeguati.

Controlli ordinari: più benessere, più efficienza

La manutenzione dei climatizzatori deve tener conto dei singoli componenti – griglie, filtri, liquido refrigerante – così come frequenza di utilizzo e localizzazione del sistema di climatizzazione. A volte, piccole operazioni fanno davvero la differenza, con ripercussioni positive in termini di benessere – grazie alla qualità dell’aria respirata – ed efficienza. Come nel caso di un’adeguata pulizia dei filtri, garanzia di risparmio dei consumi, o del monitoraggio attento del liquido refrigerante. La verifica sui filtri ed eventuali perdite di liquido refrigerante rientrano nella regolare manutenzione dei climatizzatori, che prevede inoltre

  • pulizia split e motore esterno
  • sanificazione dell’impianto

Regole che sono universali per tutte le tipologie di impianto, come climatizzatori a parete, climatizzatori a soffitto, climatizzatori canalizzati, climatizzatori a cassetta e, non ultimi, i condizionatori a pavimento

Obblighi e decreti

Per quanto comprensibile, la scelta di risparmiare tutte le volte sulla manutenzione non è una decisione lungimirante. Anche perché in caso di mancati controlli, inevitabilmente sorgono problemi ben più seri dopo. Da non sottovalutare in nessun caso, perché impattano negativamente sulla qualità dell’aria che respiriamo, così come sui nostri risparmi. Tra i problemi più frequenti in caso di manutenzione dei climatizzatori carente, troviamo

  • qualità precaria dell’aria immessa negli ambienti
  • rischio concreto di incorrere in virus o batteri, come la legionella
  • maggiori consumi e quindi costi più alti della bolletta luce
  • eventuali sanzioni nei casi in cui sia previsto dalla legge.

A tal proposito, la normativa vigente rende obbligatoria la manutenzione degli impianti quando la potenza complessiva dell’impianto è superiore a 12kW. Dal 2014, infatti, il decreto 74/2013 sancisce l’obbligo, da parte dei tecnici che collaudano il sistema, di rilasciare il libretto dell’impianto. Nel libretto sono indicati tipologia e frequenza degli interventi, previa verifica dei livelli di efficienza energetica adeguati.

Gli aspetti positivi di una manutenzione regolare

Se da un lato la legge prevede controlli solo per impianti di potenza superiore a 12 KW, l’assenza di vincoli non giustifica la mancata manutenzione dei climatizzatori di potenza inferiore. Anche perché con gli interventi ad opera di personale specializzato e qualificato, gli utenti avranno modo di riscontrare vantaggi che non sono optional. Questi vantaggi si traducono in

  • basso impatto ambientale, perché attraverso una manutenzione scrupolosa si limitano le immissioni di aria inquinata
  • assenza (o quasi) di rumori molesti, che provocano inevitabilmente inquinamento acustico all’interno degli ambienti
  • prevenzione ed eliminazione di muffe che, oltre a provocare inquinamento acustico, possono causare danni alla salute molto seri

Altro aspetto spesso poco considerato è che, così come per le caldaie, anche condizionatori funzionanti e performanti migliorano il valore commerciale di un’abitazione. Un particolare non da trascurare qualora siate interessati a vendere o affittare il vostro immobile.

La manutenzione è (anche) responsabilità

Tecnici e addetti ai lavori consigliano la regolare messa a punto dei climatizzatori perché un dispositivo non più efficiente – inevitabilmente – fa lievitare i costi sulla bolletta. Uno dei segnali d’allarme più ricorrenti è il mancato raffrescamento uniforme degli ambienti – vale lo stesso per il riscaldamento. In quei casi è forte la tentazione di procedere con singole operazioni fai-da-te; ebbene, proprio in quei momenti il parere di un esperto è altamente consigliato. Anche perché chi dispone di un impianto di riscaldamento o climatizzazione ha precise responsabilità. Un’eventuale perdita di gas refrigeranti, infatti, è altamente nociva e pericolosa per l’ambiente, che è patrimonio comune. Queste precisazioni implicano quindi una scelta responsabile anche al momento dell’acquisto. Oltre alla tecnologia, al marchio, ai cartellini dei prezzi la preferenza – anche in vista della manutenzione dei climatizzatori – dovrebbe orientarsi verso sistemi di classe energetica superiore alla A. Quelli che riducono consumi e quantità di CO2 immessi nell’aria.

L’importanza delle misure preventive

Acquisto e manutenzione richiamano dunque precise responsabilità. Talvolta però gli utenti trascurano anche regole basilari che andrebbero osservate prima, durante e dopo l’accensione degli impianti di climatizzazione. Prima di attivare l’aria condizionata e spingere verso il basso il termostato con temperature degne dell’ultima era glaciale, consideriamo preventivamente la schermatura dei serramenti durante le ore della giornata. La chiusura di persiane e tapparelle si traducono in una riduzione dell’entrata in casa del calore proveniente dall’esterno. A dimostrazione che la manutenzione dei climatizzatori va d’accordo con piccoli, semplici accorgimenti. In altre parole, con quelle misure preventive applicabili anche – e soprattutto – quando il nostro impianto è spento.